









Un’isola di pace nel mezzo a un crocevia di strade molto transitate sulla cerchia dei viali di circonvallazione: si presenta così il Cimitero degli Inglesi di Firenze.
In posizione rialzata rispetto al terreno, su una collinetta artificiale, il cimitero monumentale ha accolto le spoglie di coloro che, inglesi o no, non appartenevano alla fede cattolica. Fra il 1828 e il 1878 numerosi personaggi di rilievo come la poetessa Elizabeth Barrett Browning, Walter Savage Landor, Fanny Trollope e anche Gian Pietro Vieusseux.
Il cimitero, con le sue tombe adornate da statue e circondato di alberi, con il suo gusto tipicamente ottocentesco e romantico rappresenta un’oasi di tranquillità e può essere visitato, a ingresso libero.
Una curiosità: pare che il cimitero, con la sua forma rotondeggiante e soprelevata, sia stato di ispirazione a uno dei più celebri dipinti di Arnold Boecklin, l’Isola dei Morti. In questo cimitero, che Boecklin vedeva dall’abitazione fiorentina, fu seppellita anche sua figlia. L’artista svizzero infatti trascorse a Firenze un periodo a partire dal 1894 e morì proprio sulla collina di Fiesole nel 1901.